BAMBINI LUPO, Vera Buck.

Classificazione: 4 su 5.
  • Edito: Giunti
  • Pagine: 444
  • 2024

Descrizione: Il piccolo insediamento di Jakobsleiter non compare su nessuna mappa e i suoi abitanti raramente scendono a valle. Qui si vive secondo i dettami del vento, della pioggia e delle stagioni, a stretto contatto con gli animali e rifuggendo qualsiasi tipo di modernità. È un luogo governato dalle leggi della natura: dure e spietate, ma coerenti. Almeno così è sempre sembrato a Jesse, che è nato lì. A lui e agli altri bambini è stato insegnato che tutto ciò che è cattivo vive in città. Ma la sua amica Rebekka non ci crede e sta cercando un modo per lasciare il villaggio una volta per tutte. Finché un giorno scompare. E non è l’unica. Negli ultimi anni sono state diverse le donne sparite senza lasciare traccia. Eppure solo la giovane giornalista Smilla è convinta che in quelle zone si aggiri un serial killer, forse lo stesso che dieci anni prima le ha portato via la sua migliore amica. Ben presto, però, si diffondono voci che fanno ricadere i sospetti sugli abitanti della isolata comunità montana. Qual è il mistero che si cela dietro Jakobsleiter? Che cosa lega queste sparizioni? Può una bugia, una volta raccontata, diventare la verità?

Recensione: La storia dei bambini lupo è un thriller davvero coinvolgente.


L’autrice non la prende troppo alla lunga. Dal principio ci presenta tutto quello che c’è in gioco tramite i personaggi e lascia a loro il compito di narrare l’intera storia. I punti di vista sono molti e la storia è narrata in prima persona presente. Questi ultimi 2 punti non sono stati di mio gradimento. Avrei dato molti più punti a questo libro se fosse stato narrato in terza e al passato; avrebbe potuto comunque mantenere i vari punti di vista, con un cono di consapevolezza ampio, anche se non assoluto; darebbe stato innovativo anche dare risalto a una voce narrante. Tuttavia devo dire che il mio disappunto si è dissipato, a un certo punto, a favore di un’enorme curiosità.
È senza ombra di dubbio una storia avvincente, intrisa di significati forti, sociali e personali molto importanti. Lotte intestine e a spada tratta.


Nonostante ogni capitolo, dedicato a uno dei personaggi, fosse narrato in prima persona, non risulta prolisso né noioso.
Jesse è un personaggio formidabile. Un giovane che impara molto dalla vita, nonostante la sua sia particolare, molto difficile; ed è forte, il fulcro del racconto.
La trama ci porta volutamente fuori strada, ma quando tiriamo le somme, tutto quadra. Le dinamiche sono sconvolgenti e l’idea di un villaggio indipendente racchiuso tra le montagne, lontano dalla civiltà, è grandiosa. Fondamentale per la storia è per i valori che ci insegna.


Il personaggio della bimba lupo è una scelta costruttiva geniale. Un personaggio che ha un suo scopo preciso nella storia: diventerà una sorta di punto fermo che poi, semplicemente, sparisce di scena lasciando un po’ di amarezza.
Consiglio la lettura di quest’opera perché è toccante e ben costruita sotto tanti punti di vista.

La metafora del lupo, come reincarnazione, come amico e come simbolo della natura è forte e bellissima.

Voto copertina

Classificazione: 3 su 5.

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9 risposte a “BAMBINI LUPO, Vera Buck.”

  1. Posso ribloggare? (Avverrà il 1° febbraio alle ore 13:13 se sì)

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      1. Ciao, ri-schedulo per oggi sempre alle 13:13 qui
        ilnoire.wordpress.com

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  2. Grazie per la recensione , molto interessante! Anche se onestamente questa abitudine moderna di cambiare il punto di vista ad ogni capitolo non incontra molto i miei gusti… lo segno comunque tra i libri da leggere.

    P.S.: mi è permesso dare un consiglio grafico?

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    1. Sai, sono d’accordo con te! Prima questa cosa mi irritava parecchio e tutt’oggi non finisce di convincermi. Tuttavia a volta è utile ai fini della storia ma, ad es, in questo caso è davvero troppo, infatti la narrazione è il motivo per cui non ho dato 5 punti a questo libro. Preferisco comunque un narratore esterno, con un cono di consapevolezza medio e pov unico. In questo modo si vede il vero e abile autore, a mio modesto parere.

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      1. Che poi a me andrebbero bene anche i “narratori multipli”, ma la cosa dovrebbe essere contestualizzata: flashback, dialoghi con altri personaggi, lettere, diari, anche pagine di social network, volendo… così mi sembra solo un modo pigro per raccontare una storia.

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  3. […] Classificazione: 4 su 5. Vai alla recensione […]

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