LA CONTESSA, Elisabetta Antonella Insolera.

Classificazione: 3.5 su 5.
  • Edito: Albatros
  • Pagine: 318
  • 2021

Descrizione: L’autrice, Elisabetta Antonella Insolera, di questo avvincente giallo, ci riporta nelle stanze lussuose di una Eyes Wide Shut, romana. Atmosfere nobili ed altolocate intessute nella sontuosità della Roma Imperiale. Ci mostra, così, le meraviglie di questa Città Eterna, tra un rompicapo ed un altro, nel tentativo di farci comprendere cosa si celi dietro delle tende molto spesse di satin e sulle labbra di chi legge certi simboli… Aldo Carta, commissario della squadra mobile, è il protagonista di questa storia. Verrà disegnato sia il suo lato professionale che quello umano. La scrittrice, infatti, tenta di mostrare le due facce della medaglia, di ognuno dei suoi personaggi di fantasia. Il fascino per l’arte trascolora nella tristezza di avventate scelte e si mescola al calore della famiglia e alla dedizione per il proprio lavoro…

Recensione: È davvero difficile, per me, recensire quest’opera cui avrei tanto voluto dare un voto alto, perché so per certo che l’autrice che lo ha scritto ci ha messo un enorme impegno.

Tuttavia, e come spesso accade, Elisabetta non è stata aiutata nella realizzazione di quest’opera. Non intendo premiare l’inesperienza, nemmeno screditarla, ma soprattutto mi duole che l’ennesimo autore sia caduto vittima dell’incompetenza di CE che non sono degne di definirsi tali.

Parlo per toccato con mano e, purtroppo, per esperienza, quando dico che a questo testo sono mancate 3 cose: correzione di bozze, editing, oltre alla guida e alla promozione.

La trama di fondo è molto, molto buona, la struttura però fa un po’ perdere tutto l’effetto che si sarebbe facilmente potuto creare.

Non c’è suspense, cliffhanger e capitoli studiati ad hoc. Ma la cosa che più mi ha destabilizzata, parlando della stesura, sono tutti i capitoli prendi fiato che però non erano assolutamente necessari. Mentre li leggevo mi aspettavo che da un momento all’altro succedesse qualcosa e invece… nulla. Mi riferisco, tra gli altri, ai capitoli sulla vita di Aldo e della sua famiglia. Lui è il protagonista, non si discute su questo, ma il personaggio è debole e i racconti, ad es, sul cognato non portano da nessuna parte, né si incrociano in nessun modo con la fabula.

E dire che l’autrice, le va il merito, aveva creato tantissime ottime armi per stregare il lettore.

Una poliziotta che incontra l’amore durante una serata sotto copertura, che però, e anche qui, ci regala dei capitoli sciapi; un cagnolino che arriva in questura e che trova immediatamente un novo padrone, senza che nulla scalfisca particolarmente la trama; il signor Carlo, il personaggio migliore e con un enorme potenziale, che l’autrice ha caratterizzato benissimo e dal quale mi aspettavo molto. Quest ultimo ha certamente, alla fine, contribuito alla risoluzione del caso, ma è stato un ruolo piccolo, se pensiamo ai capitoli dedicati a storie secondarie.

Insomma, l’autrice aveva qualcosa di stupendo tra le mani e nessuno le ha detto come usare al meglio queste potenzialità. Un vero peccato.

Non è da tutti partire da un’ottima base sulla quale lavorare.

Un’altra cosa che infastidisce, e non poco, durante la lettura, sono le virgole messe spesso a caso e troppe, a volte mancanti. Da’ l’impressione che un mago con in mano una manciata di virgole, che probabilmente gli avanzavano (non ho abbastanza fantasia per immaginare il perché), abbia deciso di buttarle a casaccio all’interno di questo libro – senza badare che finissero anche tra soggetto e verbo -; poi sembra che si sia accorto che erano forse troppe e che abbia deciso di toglierne qualcuna, con un semplice schiocco di dita e che siano sparite laddove servivano. Ecco, io mi riferisco qui a chi ha corretto questa opera prima di mandarla in stampa: alcune virgole sono assolutamente necessarie, è bene che tu lo sappia, e quelle di troppo invece stancano terribilmente il lettore che legge a singhiozzo, e si deve fermare a rivedere frasi e periodi.

Mi spiace molto per l’autrice che si è affidata ed è cascata male ma io voglio dirle, con tutta sincerità, che il suo libro ha un fortissimo potenziale e che deve assolutamente riprenderlo in mano e farne il capolavoro che merita.

Voto copertina

Classificazione: 4 su 5.

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