I FIGLI DEL MALE, Antonio Lanzetta.

Classificazione: 4 su 5.
  • Edito: La corte editore
  • Pagine: 285
  • 2016

“Chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te.”

Descrizione: È ancora notte quando Damiano Valente viene svegliato da una telefonata e in pochi minuti si ritrova sulla scena di un crimine atroce e inspiegabile: davanti ai suoi occhi un uomo con la gola tagliata, riverso in un’auto su una spiaggia vicino Castellacelo. Sporco di sangue e conficcato nella ferita, un biglietto con un messaggio contenente solo due parole: Lui vede. Damiano, lo Sciacallo, uno scrittore diventato famoso ricostruendo i casi di cronaca nera nei suoi libri, aveva promesso di non farsi più coinvolgere, di non scrivere più. Per dimenticare. Per sfuggire a un passato di morte e sangue che invece continua a tormentarlo. Ma gli incubi non sono finiti e lui non può tirarsi indietro. Anche perché il suo amico Flavio viene inghiottito dal buio, mentre cerca di aiutare una paziente della clinica psichiatrica in cui lavora. Quale può essere il collegamento? Per scoprire la verità Damiano dovrà tornare indietro fino al 1950, nel suo Sud profondamente segnato dalla guerra e dal regime fascista. Sono gli anni del giovane Mimì e del suo amore per Teresa. Gli anni del piccolo Tommaso e del pomeriggio in cui ritrova il corpo martoriato di un bambino sulla riva di un fiume. Gli anni in cui tutto ebbe inizio.

Recensione: Lanzetta si riconferma, per me, un ottimo scrittore.

Ho sottolineato tantissime frasi significative in questa opera. Frasi che evidenziano lo stile di un autore che usa le similitudini per colpire e fare centro. Il bersaglio sono i nostri sensi che non possono rimanere indifferenti alle descrizioni, seppur forti, ma che rendono benissimo l’idea così in quest’opera, come nel volume precedente “Il buio dentro”.

Questa è infatti la seconda parte della storia. I ragazzi sono grandi: vediamo ancora Flavio, Damiano e Stefano adulti, senza la loro amata Claudia, ovviamente; e ritroviamo Don Mimì in veste di ragazzo, negli anni ’50.

Ancora una volta Lanzetta ci regala due indagini, due thriller in uno che alla fine si intrecciano per farci tirare le somme della storia, un capitolo a sé ma ben collegato al libro precedente.

Ci troviamo ancora a Castellaccio ma al tempo dei nonno di Flavio, quando erano giovani e compare, sullo stesso filone di tempo, un nuovo personaggio che appare poi ambiguo ma molto ben costruito.

Si tratta di un giovane maltrattato dal padre che diventerà amico di Mimì.

Nella linea temporale di “oggi” invece ritroviamo i ostri amici, sempre pieni di conflitti interiori, che si imbattono nell’ennesimo mistero. Damiano resta sempre il mio personaggio preferito. Lui, i suoi dolori e la sua forza. Una costruzione unica e una figura che potrebbe reggere una storia anche da solo.

Non posso dire di aver divorato l’opera perché Lanzetta non scrive a rotta di collo, la sua penna non è certo leggerissima ma accurata per cui lo consiglio, insieme a precedente.

Ora attendo di leggere il seguito e sono davvero curiosa perché questa, come Il buio dentro, è una storia autoconclusiva. Ho trovato sorprendente che l’autore sia riuscito a non lasciare nulla di irrisolto ma a creare un filo conduttore molto forte tra i volumi.

Voto copertina

Classificazione: 4 su 5.

Compra questo libro

3 risposte a “I FIGLI DEL MALE, Antonio Lanzetta.”

  1. Avatar ilnoire

    Giusto per: 4 /10 o 4/5 come voto?

    "Mi piace"

    1. Avatar Chantal Guzzetti

      Non so se ho capito la domanda. Le stelle massime, è evidente, sono 5… Ma, ripeto, non so se ho compreso la domanda, pardon

      Piace a 1 persona

      1. Avatar ilnoire

        Ciao, capita benissimo, volevo sapere se il voto era in decimi o quinti di punto. Grazie mille

        "Mi piace"

Lascia un commento

Lascia un commento

Iscriviti

per rimanere aggiornato sugli articoli e le recensioni di questo Blog.

3 risposte a “I FIGLI DEL MALE, Antonio Lanzetta.”

  1. Giusto per: 4 /10 o 4/5 come voto?

    "Mi piace"

    1. Non so se ho capito la domanda. Le stelle massime, è evidente, sono 5… Ma, ripeto, non so se ho compreso la domanda, pardon

      Piace a 1 persona

      1. Ciao, capita benissimo, volevo sapere se il voto era in decimi o quinti di punto. Grazie mille

        "Mi piace"

Lascia un commento

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora