RACCONTACCI POPOLARI, Francesco Zagaglia.

Classificazione: 3 su 5.
  • Edito: Dark Abyss
  • Pagine: 144
  • 2023

Il tono in cui vengono narrate le storie mi è piaciuto, almeno all’inizio. Hanno un non so ché di polveroso e pittoresco e, di certo, portano indietro nel tempo catapultando il lettore dietro la finestra di una villa ottocentesca in un cimitero; in tempi post bellici con individui cui caratteristiche e movenze appartengono davvero ad altri tempi.

Leggiamo la storia di un ex militare che teme la sua stessa ombra; un giovane innamorato che, passando davanti a una villa crede di vedere il fantasma di un Conte assassinato…

Insomma, sono dei racconti che dobbiamo davvero immaginare di narrare ad amici attorno al fuoco.

Man mano che andiamo avanti, le storie diventano via via più contemporanee. Sono racconti di cose che possono benissimo essere accadute, magari un po’ infiocchettate, come capita del resto quando un racconto si tramanda di bocca in bocca.

Non aspettatevi storie che fanno paura o ricche di chissà quale pathos. L’autore ha una mano semplice e scrive di fatti probabilmente accaduti e raccontati così come li narrerebbe una persona qualsiasi, non certo uno scrittore con abilità particolari.

Ecco perché, a parer mio, l’autore ha volutamente e abilmente composto quest’opera con toni e ritmi degni del titolo che gli ha dato.

Alcune storie, d’altra parte, mi hanno lasciata un po’ a bocca asciutta per la loro rapidità e per come si sono concluse. Come una barzelletta che non fa ridere, così può essere una storia che non suscita nessun sentimento, se manca di suspense, ma questo proprio per la ragione più che logica spiegata sopra.

Una storia, a volte, è solo una storia. È un modo affascinante di vedere un racconto, tutto sommato, anche se io da una lettura mi aspetto un minimo di costruzione.

Voto copertina

Classificazione: 4 su 5.

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