IL CASO AGATHA CHRISTIE, Nina De Gramont.

Classificazione: 4 su 5.
  • Edito: Neri Pozza
  • Pagine: 336
  • 2022

Sono una delle tante amanti dei libri della Christie e devo dire che temevo che l’autrice di questo romanzo volesse scimmiottare qualcosa e invece ha creato qualcosa che forse non verrà mai definito “un capolavoro” ma che vale la lettura.

È un libro che ha un ritmo equilibrato, direi ottimo da leggere sotto l’ombrellone perché non stanca, incuriosisce ma è rilassante, pur dando da riflettere.

Anzitutto ci porta indietro nel tempo e ci offre una visione del dopo guerra (dopo la prima guerra mondiale) diversa. Gli uomini tornano dal fronte, quelli che sono abbastanza fortunati da riuscirci, e si ricongiungono alle fidanzate; scoppia la passione che però, non essendo tali donne sposate, le mette nei guai.

A questo punto scopriamo che tali ragazze venivano portate, con disonore, nei conventi che trattavano le peccatrici come meritavano, a loro avviso, e toglievano loro i figli subito dopo il parto, per affidarle (venderli) a coppie facoltose.

Questo è ciò che accade alla nostra protagonista che racconta in prima persona non solo la faccenda della scomparsa della celebre scrittrice, ma anche la sua vita proprio perché quest’ultima si incrocia con quella di Agatha, e in un modo non molto lusinghiero, da antagonista, né privo di dolore da parte di entrambe.

Questa è una storia d’amore, con la A maiuscola perché in primo piano sembra esserci la fuga o la scomparsa della Christie, invece c’è il delicato e fortissimo amore di una madre cui è stata strappata una figlia per essere data in adozione.

I sentimenti tra uomo e donna sono stati trattati ma non in modo banale poiché vediamo anche quelli dell’amicizia e della comprensione tra donne; e poi c’è la vendetta.

Questa ultima parte è stata usata abilmente da parte dell’autrice che ha giocato la carta del richiamo a uno dei più famosi e bei romanzi della regina del giallo. Non posso dire molto ma mi riferisco alla vendetta con cognizione di causa più famosa, per me, in letteratura e mi riferisco all’Assassinio sull’Orient Express.

L’autrice ha impiegato 5 anni a scrivere questo romanzo e, a parer mio, si è occupata troppo poco del giallo all’interno della storia, al punto da non farlo sembrare rilevante. Per il resto ne consiglio la lettura.

La copertina è perfettamente azzeccata, se non alla storia lo è al richiamo dei gialli della Christie e al suo Poirot.

Voto copertina

Classificazione: 5 su 5.

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